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Il cielo di febbraio in astrofotografia

Febbraio è un mese di transizione in astrofotografia e il cielo notturno si popola sempre più di galassie con il prossimo arrivo della galaxy season.

Cosa fotografare nel mese di febbraio

La costellazione protagonista del cielo di febbraio è sicuramente l’Orsa Maggiore che porta con sé due galassie molto famose: M81 e M82, rispettivamente la galassia di Bode e Sigaro.

Orione sta lentamente abbandonando i nostri cieli ed è l’ultima occasione per immortalarlo con le nostre fotocamere!

Pertanto questo mese mi sento di suggerirvi questi 3 (in realtà sono 4 😀 ) soggetti da fotografare!

Galassie di Bode e Sigaro

Febbraio è il mese ideale per fotografare questo duetto dell’Orsa Maggiore. Queste due galassie si prestano molto bene sia al campo medio-largo (300-700mm) che a quello stretto.

La galassia di Bode, scoperta da Johann Bode alla fine del 1774, è una galassia a spirale ed è la regina del gruppo di galassie M81, che prende il nome proprio da questa.

Presenta un buco nero supermassiccio all’interno e dista circa 12M di anni luce dalla terra.

La galassia di Bode (Ken Crawford)

La galassia Sigaro è anch’essa una galassia a spirale, seppur in passato si pensava che fosse una galassia irregolare. Successivamente grazie all’aiuto dell’infrarosso si è capito che aveva dei bracci proprio come la nostra Via Lattea. Ha una forte interazione con M81 e le forze mareali che entrano in gioco tra le due sono fortissime.

Presenta al centro una regione molto ricca di idrogeno, con filamenti rossi che ne attraversano il cuore della struttura da una parte all’altra, uno spettacolo cosmico puro!

Per fotografare queste due galassie è fondamentale integrare molto segnale per tirarne fuori il colore, soprattutto se siete sotto un cielo con inquinamento luminoso. Con scarsa integrazione avrete un risultato molto piatto, bianco dal punto di vista cromatico, il che renderebbe il risultato finale poco interessante.

Se usate una camera monocromatica acquisite utilizzando i filtri LRGB + Ha per le vaste regioni di idrogeno della sigaro. Usate un gain medio perché sono comunque galassie di bassa magnitudine, ma non usate gain troppo alti a discapito del range dinamico!

Se usate una camera a colori vale lo stesso discorso per il gain. Per le regioni di idrogeno potete acquisire segnale usando un filtro l-eNhance o l-eXtreme e sommarlo alla banda larga come spiegato in questo tutorial.

Con la mia ASI 1600 userò gain 139 con pose da 180s per LRGB e gain 200 con pose da 300s per l’Ha.

Nebulosa M78

Nella costellazione di Orione brilla (debolmente) questa magnifica nebulosa a riflessione. Nella parte alta del complesso nebulare del cacciatore, a ridosso dell’anello di Barnard, questo oggetto ha un colore celeste molto vivace con regioni di polveri interne che creano delle venature di contrasto scure.

La nebulosa M78 in tutta la sua bellezza (La Silla Observatory)

Una meraviglia che però richiede un buon cielo, quindi se siete in una zona con alto inquinamento luminoso, parliamo di Bortle 6-8, io lascerei perdere. Per soggetti del genere, con una magnitudine di 8.3, sono richiesti cieli di campagna o ancor meglio di montagna, con aria limpida e trasparente.

Se siete con una monocromatica andate con il set LRGB, prediligete uno unit gain con pose anche di 300s data la sua debole luminosità superficiale. Integrate molto, almeno una decina di ore per aver un gran bel risultato!

Con una camera a colori invece se potete evitare filtri anti inquinamento luminoso è meglio, ma se proprio non potete cercate di usare qualcosa che non sia troppo aggressivo come L-Pro della Optolong. Gain e tempi li terrei come per la monocromatica.

E’ una delle ultime occasioni in questo cielo di febbraio prima che Orione faccia capolino per tornare il prossimo anno!

Galassia NGC 2841

L’ultimo soggetto è questa bellissima galassia che si trova nell’Orsa Maggiore, a circa 46M di anni luce da noi!

Un soggetto sicuramente rivolto a chi ha lunghe focali data la sua piccola dimensione in cielo di 8’x3′.

E’ una galassia a spirale non barrata flocculenta. No non è un’offesa la parola flocculenta, ma vuol dire che le strutture dei suoi bracci sono molto poco strutturati, quasi evanescenti e lanosi. Si stima che circa il 30% delle galassie conosciute rientri in questa categoria. 🙂

La galassia NGC 2841 in tutta la sua bellezza.

Con la sua magnitudine apparente di 10, questa galassia merita lunghe pose. Un sensore CCD probabilmente sarebbe ideale, ma anche con i CMOS si può fare molto, soprattutto se siete in possesso di uno con una elevata FWC. La mia 1600 probabilmente non sarebbe ideale per questo soggetto, al di là della media focale della quale sono in possesso!

Solita strategia delle galassie, LRGB + Ha. Se siete con un CCD cercate di spingere per pose colore di almeno una decina di minuti, con un CMOS dovrete spingerlo al limite ed è difficile dare un tempo di riferimento. Comunque non rimarrei sotto i 5 minuti, ma proverei a spingere anche fino a 600″ e vedere come risponde la camera.

Un cielo di classe 5 o inferiore è richiesto o l’inquinamento luminoso vi sommergerà l’immagine in men che non si dica!

Conclusione

Abbiamo visto come il cielo di febbraio ci prepara all’arrivo della stagione delle galassie che partirà da inizio marzo fino a metà maggio!

Meteo permettendo questa stagione è stupenda per chi possiede medie-lunghe focali e c’è davvero da divertirsi andando a caccia di galassie e mondi molto lontani. 🙂

Per oggi è tutto, come sempre vi aspetto anche sul mio canale YouTube ogni domenica alle 18:30.

Cieli sereni!

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