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Tecniche di acquisizione

Il campionamento in astrofotografia

Il campionamento è uno dei valori fondamentali da tenere in considerazione quando si pratica astrofotografia. Rappresenta la risoluzione delle vostre immagini in una scala di secondo d’arco su pixel, in forma breve espresso con ” / px.

Come sempre per una spiegazione dettagliata e con esempi grafici vi rimando al video del mio canale YouTube.

Come si calcola il campionamento in astrofotografia?

La formula per calcolare il campionamento è:
(Dim. Pixel / Lunghezza Focale) x 206.265

Quindi com’è evidente la risoluzione delle nostre immagini dipende esclusivamente da due fattori: la dimensione dei pixel del nostro sensore, espressa in micron, e la lunghezza focale del nostro obiettivo o telescopio espressa in millimetri. Il rapporto tra questi due valori viene moltiplicato per una costante con valore 206.265.

Perché proprio quel valore? No non è un numero magico trovato per caso, in realtà 206.265 è la conversione di una unità di cielo in secondi d’arco, convertita in radianti e proiettata su un sensore con dimensione di pixel e lunghezza focale di 1mm.

la costante 206.2648 spiegata in una formula
La formula matematica che mostra la provenienza della costante della formula del campionamento.

Qual è il valore ideale di campionamento in astrofotografia?

Negli anni ’20 Harold Nyqvist mise a punto un teorema per la digitalizzazione del segnale analogico. Tale teorema suggeriva che il campionamento dovesse essere il doppio della frequenza del segnale analogico. In pratica vorrebbe dire che con un seeing medio tra i 2 e i 4 secondi d’arco, il campionamento ideale rientrerebbe nell’intervallo 1-2.

Tuttavia si è dibattuto molto riguardo a tale approccio perché i sensori moderni usano pixel quadrati e nelle nostre immagini vogliamo ottenere stelle rotonde. Usando il teorema di Nyqvist vorrebbe dire che con un seeing di 4″ e un campionamento di 2, molte delle stelle sarebbero rappresentate da un singolo pixel o da un blocco 2×2, rendendole di conseguenza quadrate.

Pertanto è meglio avere un campionamento che sia 1/3 del segnale digitale in maniera tale che le nostre stelle rimangano circolari.

complesso del cigno in h-alpha
Usando la combinazione ASI 1600 GT con obiettivo Nikon da 120mm, il valore di campionamento ottenuto non è proprio ideale…

Non conviene avere un campionamento che sia il più basso possibile?

No! Il campionamento deve rientrare nell’intervallo di cui abbiamo parlato poco fa, questo perché altrimenti si incorre in due problemi, opposti, ma (quasi) ugualmente dannosi: il sottocampionamento e il sovracampionamento.

Il sottocampionamento

Quando il valore di campionamento è superiore a quello consigliato, ad esempio un valore di 3 “/px quando il nostro range ideale sarebbe tra 1-2, si verifica quello che viene chiamato sottocampionamento. Vuol dire che stiamo buttando via il dettaglio più fine della nostra immagine, insomma sarebbe come scattare una foto con una camera da 24MP a 12MP.

C’è un piccolo vantaggio però, ed è che i nostri pixel prenderanno più luce essendo sovradimensionati rispetto alla risoluzione che il nostro cielo offre e quindi avremo un miglior SNR a parità di tempo di posa.

E’ una condizione che vogliamo evitare, perché alla fine di tutto il dettaglio è il 90% della nostra fotografia astronomica!

Il sovracampionamento

Al contrario quando invece il nostro valore di campionamento è inferiore all’intervallo ideale, si verifica il sovracampionamento. In sostanza stiamo cercando di raccogliere più dettagli di quanto il nostro cielo ci offra ed il problema più grande è che i pixel del nostro sensore raccolgono meno luce, offrendoci una immagine con un SNR inferiore rispetto a quello che avremmo con un campionamento ideale.

Quindi com’è evidente, non è una buona idea puntare ad avere un valore di campionamento che sia il più basso possibile!

nebulose di orione m42 e running man
In questa immagine il valore di campionamento è perfetto e si evince dai dettagli della meravigliosa M42 e dalle nubi di polvere di questa regione di Orione.

Quali strumenti posso usare per calcolare il mio campionamento ideale?

Internet è un posto meraviglioso ed il tool per eccellenza che è stato poi copiato un po’ dappertutto (sigh!) è quello che trovate qui: CCD Suitability.

Inserendo pochi semplici valori vi mostrerà un grafico con il range di campionamento ideale in base al seeing che avete nella vostra zona. Uno strumento indispensabile come tutti quelli che trovate su astronomy.tools!

Cieli sereni!

24 risposte su “Il campionamento in astrofotografia”

Ma quindi, diciamo che ho un 72ED Skywatcher con ASI294MC e un seeing 2-4″. Sto sotto o sovra campionando. CCD Suitability mi da 2.27″/pixel…

Ciao Enrico!
Stai sottocampionando purtroppo, secondo il teorema “rivisto” di Nyqvist dovresti avere un campionamento tra 0.7″ e 2″ per un seeing medio, con un seeing buono la cosa peggiora anche!

Grazie Marco della risposta. Allora ti faccio una domanda da neofita. La mia ASI è attaccata al 72ED con la prolunga in dotazione più una da 40mm. Nel totale della focale però non devo considerare anche questo parametro o si?

Ciao Enrico, allora la risposta lunga è: tutto ciò che non è vetro e non sposta il piano focale non va preso in considerazione. Ad esempio spianatori, riduttori e persino i filtri causano uno spostamento del piano focale e pertanto questo incide sulla lunghezza focale e sul campionamento. I filtri sono trascurabili a livello di campionamento, parliamo di frazioni secondi d’arco su pixel. 🙂
Risposta breve: le prolunghe metalliche no, non incidono. Ti servono per far incontrare il piano focale proiettato dal sistema ottico con quello richiesto dal backfocus del sensore.

Avevo una mezza idea che fosse così pensando un po’ alla fisica ottica. Però è dai tempi dell’università che nn mastico più queste cose, e la tua risposta è stata chiarificante. Grazie Marco

Salve, intanto grazie per la condivisione, molto chiara. Ho una domanda, visto che il campionamento ideale essendo, appunto, ideale è irraggiungibile :), inevitabilmente si sottocampiona o sovracampiona leggermente in ogni caso. In base a questa premessa, se corretta, credo di aver capito che sia meglio sovracampionare rispetto a sottocampionare, perché si cerca di raccogliere più dettaglio di quello a disposizione, e quindi quello a disposizione si raccoglie comunque tutto. Spero di aver posto la domanda in maniera chiara. al contrario se sottocampiono butto via dettaglio. Grazie

Ciao Roberto!
Eccomi qui e perdonami per l’attesa. 🙂
In realtà se proprio dovessi scegliere preponderei per un leggero sottocampionamento e questo è il motivo di tale “preferenza”: sottocampionando con il drizzle puoi recuperare parte del segnale non campionato, mentre sovracampionando non solo hai degli artefatti nell’immagine, ma i pixel del tuo sensore stanno assorbendo meno luce di quanto in realtà un sistema correttamente campionato farebbe e questa cosa lato software non la recuperi in nessun modo!

Ciao Marco, sto componendo il mio setup e prima di imbattermi nei tuoi articoli avevo completamente ignorato il campionamento…: grazie per il gran servizio che offri a chi si addentra in questa attività tanto emozionante quanto complessa!
Al momento ho una Canon 450d e una montatura heq5, manca il tubo. Stavo considerando con interesse lo Skywatcher 72-420mm finchè ho scoperto che, abbinato alla mia reflex sottocampiona a 2,95. Il piccolo sw mi sembrava un buono strumento per cominciare riprendendo nebulose a grande campo. Ti volevo chiedere se un valore così fosse recuperabile in elaborazione (drizzle) oppure se fosse consigliabile optare per un altro strumento. Grazie!

Ciao Luca!
Scusa la tarda risposta 🙂 Purtroppo no, è troppo sottocampionata, per focali corte ci vogliono pixel piccoli. Una reflex comincia ad avere un campionamento discreto per il deep sky dai 700mm in su come pixel size.

Ciao Marco, ho testato il tools relativo al campionamento da te indicato.
Non capisco perchè il valore di seeing basso è diviso per 3 mentre il valore alto è diviso per 2. Passando dal seeing 1-2 al seeing 2-4 il valore del seeing 2 assume due valori diversi. Ho visto altri tools che applicano un Nyquist modificato a 1/3 su tutti i valori di seeing. Come lo spieghi?
Grazie e cieli sereni
Marco

Ciao Marco! 🙂
Come dice anche nella pagina del calcolatore:

Our calculator, at typical seeing of 2-4”, uses the Nyquist formula of 1/2 and the 1/3 to stop stars becoming square so the optimal range is between 0.67” and 2”. (0.67 = 2 / 3, 2 = 4 / 2).

Questo perché per il teorema di Nyqvist per avere un corretto campionamento anlogico-digitale, hai bisogno di almeno del doppio del segnale analogico, ma la formula usa il triplo per ottenere stelle correttamente campionate e non quadrate a causa di un campionamento 2x. Mentre andando verso un seeing migliore, il sampling ideale rimane quello della formula originale, ovvero il doppio di quello analogico. Credo sia una loro interpretazione della formula che onestamente trovo valida. I problemi più grandi si hanno con grosse turbolenze atmosferiche, laddove invece il seeing sia eccezionale a mio avviso meglio 1/2 che 1/3, anche perché non vogliamo nemmeno avere pixel meno luminosi con un campionamento troppo elevato. 😉

Ciao Marco, volendo migliorare per quanto possibile la mia guida, mi è sorto un dubbio sul rapporto corretto di campionamento tra ottica di ripresa e ottica guida, tenendo anche in debita considerazione il seeing.
Hai voglia di confermare o meno se quanto ho capito è corretto? Il mio setup (Newton 254 f4 e Qhy168c) mi offrono un campionamento di 0.92″/px e se consideriamo un seeing medio tra 2″ e 4″, credo di campionare correttamente. Per la camera di guida ( un rifrattorino 60/240 f4 e Asi 120mono) ho un campionamento di 3.22″/Px. Ora il dubbio è proprio questo: non sarà troppo distante dal valore del campionamento di ripresa? Se così fosse, potrei migliorare mettendo un F400 come guida o anche qualcosa in più e il campionamento scendendo, si avvicinerebbe a quello di ripresa. Al limite potrei mettere anche una camera come la Asi 290 con pixel più piccoli rispetto alla 120 e migliorare ulteriormente il rapporto tra i due campionamenti. Tu cosa faresti? Grazie e Cieli Sereni

Ciao Maurizio! Innanzitutto mi chiederei come va la mia guida: va bene? Le stelle sono puntiformi? Se sì non mi porrei il problema, sono uno molto pragmatico, se funziona non vedo perché cambiare qualcosa. 😀

Ciao Marco, grazie per la rapida risposta. La necessità nasce proprio dal fatto che le stelle non sono puntiformi ma sempre leggermente allungate. Lo stazionamento al polo lo faccio con Sharpcap quindi perfetto. Escluderei flessioni differenziali, non ho cavi che tirano è tutto molto solido e gestito in maniera maniacale, compreso il bilanciamento che è perfetto, quindi per esclusione credo sia questione di guida. Non posso esagerare con il peso per questo devo cercare di guidare con qualcosa di piccolo e leggero, devo risparmiare ovunque grammi importanti. Ho una Cem 70 e l’intera ottica si aggira attorno ai 26kg. Preso dalla disperazione, non so più cosa verificare per questo sono finito per controllare le situazioni più subdole e nascoste del sistema. Mi confermi che i due campionamenti più sono simili e meglio è? Grazie e a presto

Dipende molto da che tipo di allungamento hai. E’ uniforme sull’immagine? In quale asse ce l’hai? E’ molto difficile identificare questo genere di problemi, io avevo una flessione nelle prolunghe che ho risolto avvitando tutto e rimuovendo le viti di fissaggio. 😉 Guido un 700/560 con 240mm di focale senza problemi, seppur tra i due treni ottici ci sia una certa differenza di campionamento!

Buona serata,sto facendo i primi passi con la ASI224MC su di uno Sky-Watcher 150/750 Diamonds,e sto impazzendo non masticando l’Inglese.Ho a disposizione una Barlow 2.5 Celestron-Luminos.Anzitutto questi oggetti si abbinano “bene”per astrofotografia oppure occorre aggiungere-togliere qualcosa?Questo è il primo passo.Grazie.

Ciao.
Secondo quel calcolatore, mettendo qualsiasi configurazione con “seeing OK”, anche di persone che so che possiedono tali camere e tubi ottici e fanno comunque imaging planetario mi sembra di buon livello, ottengo sempre un valore sovracampionato.

Nel mio caso ero intenzionato a comprare una ASI224 e uno Skymax150, ma questo calcolatore mi ha un po’ smontato.
Che camera potrebbe andare bene per un maksutov150 per fare imaging di luna e pianeti?

Buongiorno Marco. Da quello che ho capito il valore di campionamento consigliato varia al variare del seeing. Volevo sapere se esisteva un modo per misurare il seeing e quindi capire approssimativamente a quale valore di campionamento riferirsi per quella data serata. Ho notato che su questo sito https://www.meteoblue.com/it/tempo/outdoorsports/seeing/puntoni_italia_8950483 ci sono due indici riferiti al seeing. Ma come ottengo per esempio il campionamento consigliato per un seeing con “Index 1” = 4 (5 è eccellente) ? Grazie.

Ciao Marco!
Sì, è vero che varia in base al seeing, ma quando si calcola il campionamento e si sceglie il proprio setup si fa in funzione del seeing medio della zona da cui si fotografa, non si cambia a seconda della serata. 🙂
Una buona base di partenza secondo me è considerare un valore di 2-2.5 che per i cieli italiani mi sembra abbastanza standard di media. Il seeing non è semplice da calcolare in maniera assoluta, anche perché varia nell’arco della serata e anche delle regioni di cielo..lascia stare le app che secondo me servono a poco perché è un fenomeno, come ho detto, che cambia nel giro di pochi km e dipende da mille fattori incalcolabili! 😀 La FWHM migliore che riesci a ottenere mettendo a fuoco è forse il fattore più vicino al valore di seeing, anche se la FWHM stessa misurata dai software di acquisizione è influenzata anche dal campionamento stesso.

Salve, vorrei chiederle un suo parere ,
ammettiamo che per un dato Obiettivo rifrattore, con il metodo al fuoco primario, viene rilevato segnale su un sensore i cui pixel sono di dimensioni tali da ottenere il “campionamento ideale”, senza oculare.

Ora andando ad aggiungere un oculare (che dia ad esempio un ingrandimento di circa 10x), e volendo rilevare segnale con il metodo proiezione dell’ oculare, adottando lo stesso sensore di prima, l’ immagine sarà sovracampionata o sottocampionata? Crede che sia necessario in questo caso prendere un nuovo sensore ?!

Cordialità

Ciao Daniele!
Premesso che eviterei la proiezione dell’oculare e devo ammettere che sull’argomento ho davvero poca conoscenza. 🙂
Tuttavia mantenendo fissa la dimensione dei pixel e aumentando la lunghezza focale, il campionamento scende e viceversa. Ecco perché nel planetario si usano le Barlow per raggiungere il giusto campionamento d’immagine, pratica non utilizzata nel deep sky poiché l’ottica diventa troppo lenta in termini di rapporto focale.

Ciao! grazie per l’articolo
ho un c6 150/1500 e con la camera asi462 su astronomy tool mi esce (se ho capito bene) che posso utilizzare sia una barlow 2x che una 1.5, quale utilizzeresti tu?
Grazie di cuore

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