Sempre più spesso nella calibrazione dei dati nei CMOS moderni si parla della differenza tra bias e dark flat in astrofotografia e quando usare l’uno o l’altro approccio.
Una delle tecniche più gettonate quando si lavora in banda stretta con PixInsight è l’elaborazione in Hubble Palette.
L’Hubble Palette è uno dei metodi di elaborazione in falsi colori e nasce come necessità scientifica per poter apprezzare meglio le strutture e la composizione delle nebulose ad emissione. La tecnica consiste nel trasporre i colori delle emissioni dei gas sui canali RGB dell’immagine. Nello specifico avremo lo zolfo (SII) nel rosso, l’idrogeno (Ha) nel verde ed infine l’ossigeno (OIII) nel blu.
Il primo passo nella preparazione di una sessione di astrofotografia è bilanciare e fare la messa in stazione della propria montatura equatoriale. Questo passaggio è estremamente importante, poiché da qui parte ogni foto astronomica fatta bene!
Spesso questi passaggi vengono sottovalutati e si commettono errori che vanno a pregiudicare soprattutto l’inseguimento del nostro bersaglio, cosa fondamentale per chi fa deep sky e pose lunghe.
Il campionamento è uno dei valori fondamentali da tenere in considerazione quando si pratica astrofotografia. Rappresenta la risoluzione delle vostre immagini in una scala di secondo d’arco su pixel, in forma breve espresso con ” / px.
In questo articolo tutorial dedicato a PixInsight, programma di riferimento per l’elaborazione di immagini astronomiche, vedremo come effettuare una elaborazione di base.
Nello specifico vedremo il duetto di galassie Bode e Sigaro (M81 e M82) nella costellazione dell’Orsa Maggiore.
In astrofotografia uno dei nemici più grandi da battere, soprattutto se si fotografa sotto un cielo urbano, è l’inquinamento luminoso.
A differenza del rumore che con i frame di calibrazione può essere rimosso abbastanza agevolmente, l’inquinamento luminoso è più subdolo e difficile da combattere.
In astrofotografia il dibattito tra esposizioni brevi e lunghe in astrofotografia e quali siano i relativi vantaggi e svantaggi dell’uno e dell’altro approccio infiamma da sempre le community astrofile.
Cerchiamo quindi di fare chiarezza in questo breve articolo, se preferite invece una versione video completa anche di immagini ed esempi, date un’occhiata a questo video del mio canale YouTube.
Fotografare la Via Lattea, la nostra galassia madre, rappresenta uno dei primissimi approcci all’astrofotografia utilizzando la propria reflex digitale.
Difatti come per la fotografia della luna e quella delle stelle, si può ottenere un bello scatto con pochi piccoli accorgimenti ed alcuni software disponibili gratuitamente sul web.
La regola del 600, a volte chiamata erroneamente anche del 500, è una convenzione fotografica adottata per calcolare i tempi di esposizione quando si fotografano le stelle. In particolare serve per calcolare il tempo di posa prima che si verifichi un fenomeno chiamato star trailing, ovvero l’allungamento delle stelle nello scatto fotografico.
Quante volte avete guardato il cielo notturno e bramato di fotografare le stelle con la vostra macchina fotografica? Una delle tecniche più spettacolari è quella dello Star Trail!
E’ una tecnica estremamente semplice da realizzare e richiede davvero poco tempo, ma con il cielo ed il panorama giusto può dare risultati mozzafiato.
Se avete già letto e messo in pratica il tutorial su come fotografare la luna, questo è sicuramente lo step successivo per chi si approccia all’astrofotografia.